Fra il XVI e il XVIII secolo sono state colonizzate le Americhe, fra il XVIII e i primi decenni del XX secolo Africa, Asia e Oceania. Finché si trattava di debellare militarmente le civiltà precolombiane o le tribù amerindie, il trinomio di Jared Diamond ("armi, acciaio e malattie") era sufficiente a sbaragliare i nativi americani e ad assicurare agli Europei una superiorità decisiva in campo bellico. Per sottomettere l'Africa, l'Asia e l'Oceania sono stati necessari enormi progressi nel settore della cantieristica navale, della siderurgia, della metallurgia, degli armamenti (cannoni a tiro rapido, fucili a ripetizione e a retrocarica, mitragliatrici), della medicina. Al giorno d'oggi non si colonizzano più militarmente gli Stati dell'Africa, dell'Asia, delle Americhe o dell'Oceania perché le due guerre mondiali hanno irrimediabilmente depauperato le risorse e fiaccato la potenza degli Stati europei (Regno Unito, Francia, Paesi Bassi, Italia ecc.) che pertanto, nella maggior parte dei casi, hanno devoluto volontariamente i loro imperi coloniali concedendo l'indipendenza ai movimenti nazionalisti arabi, africani, asiatici e via discorrendo. Oltretutto, durante la Guerra Fredda i neonati Stati africani, asiatici ecc. si sono dotati di arsenali di armi sovietiche, francesi, statunitensi, britanniche di tutto rispetto, quindi una riconquista manu militari di quelle regioni sarebbe estremamente dispendiosa in termini di vite umani, mezzi e risorse finanziarie: un RPG o uno IED possono immobilizzare un carro armato, un'imboscata con AK-47, granate e mine antiuomo può decimare un convoglio, insomma non è conveniente. Si parla invece di neocolonialismo da parte delle ex potenze europee quando queste (come la Francia o la Gran Bretagna) creano comunità di Paesi cui impongono di adottare una moneta unica oppure investono in infrastrutture, aiuti vincolati, vendita di sistemi d'arma, tangenti per sfruttare giacimenti petroliferi o minerari. In questi ultimi decenni la Cina si avvia a sostituire come presenza economica e militare la Francia, gli Stati Uniti e la Gran Bretagna in molti Stati dell'Africa e dell'Asia, costruendo ferrovie, autostrade, porti, basi militari, aeroporti, centrali idroelettriche e altre infrastrutture essenziali.